16- giugno 2013- Ritorna l’obbligatorietà della mediazione civile grazie alle nuove decisione adottate dal Governo Letta con l’obiettivo di tagliare un milione di processi in cinque anni.
Una svolta decisiva dopo il blocco della Corte costituzionale che rimette in pista il sistema della mediazione civile (organismi e mediatori) che, da marzo 2010, con l’entrata in vigore del credeto legislativo 28 avevano investito istruzione e capitali per sostenere l’adozione di un sistema extragiudiziale di gestione delle controversie.
Una svolta importante che prevede delle novità, tuttavia, ancora non vi sono notizie ufficiali, in quanto, in queste ultime ore, il sito del Ministero della Giustizia sembra che sia stato attaccato da dei pirati informatici e pertanto risulta impossibile qualunque forma di down load. Su www.giornalettismo.comsi legge che potrebbe essere dovuto a una forma di protesta contro le senteze Cucchi, Bolzaneto e Lonzi. Ad ogni modo, dalle prime notizie diffuse in rete parrebbe che rispetto al precedente decreto siano state modificati gli ambiti in cui rientra l’obbligatorietà della mediazione civile e sono stati stralciati dall’elenco le controversie per risarcimento del danno derivanti dalla circolazione di veicoli e natanti (rimane obbligatoria, ovvero non si può procedere in giudizio senza aver prima tentato una mediazione in caso di controversie: condominiali, locazione, comodato, risarcimento danno medico e diffamazione a mezzo stampa, diritti reali, contratti bancari e finanziari, patti di famiglia, contratti assicurativi, tributari e successioni ereditarie) . Inoltre, è stato ridotto il tempo entro cui si può espletare la mediazione ovvero non 4 mesi ma entro tre mesi a decorrere dalla data di presentazione della domanda, tuttavia sembrano aumentati di altri 15 giorni e quindi portati a 30 giorni il tempo entro cui il mediatore deve fissare l’incontro tr ale parti. Inoltre, pare che tutti gli avvocati iscritti all’albo siano di diritto mediatori e che il verbale di accordo tra le parti debba essere sottoscritto anche dagli avvocati che le rappresentano il che significa che a differenza di quanto previsto nel vecchio decreto legge alla mediazione non si può far ricorso senza l’assistenza di un legale.
A queste novità, si aggiungono altre strategie che si intendono mettere in pista per snellire soprattutto il lavoro delle Corti d’appello, per ridurre il sovraffollamento carceriario favorando pene alternative.
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